Christofle: grandeur Napoleon III e oggettini alla Ponti
A partire dal nucleo di un laboratorio di oreficeria a conduzione familiare, Christofle &C. compie un salto qualitativo quando Charles Christofle acquisisce a partire dal 1842 brevetti per doratura e argentatura mediante il processo dell’elettrolisi che apre a un nuovo modo di intendere la modellazione dei metalli. Insieme alla galvanoplastica e alla lavorazione delle leghe, l’elettrolisi diviene il modo produrre in grandi serie oggetti a varia scala, da quella domestica (posateria, oggettistica anche in combinazione con altri materiali) a quella pubblica e urbana. Lampadari e gruppi scultorei popolano i grandi edifici esito delle trasformazioni della Parigi di Secondo Impero, oltre che le tavole dei nobili e dei borghesi. Il processo seriale non significa un allontanamento dal contributo degli artisti, nella logica delle fonderie. Scultori come Carrier-Belleuse, Gumery e altri, prestano la propria creatività per la produzione di gruppi scultorei destinati agli spazi e agli edifici pubblici, ma, alla svolta del secolo anche stoviglierie, posate e piccoli oggetti decorativi sono affidati a nuove figure di progettisti. Luc Lanel e Gio Ponti (tra gli altri) traghettano l’azienda e le tecniche di produzione nella fase Art Déco e contribuiscono a definire una diversa e contemporanea figura di artista ibrido: il designer.
Elena Dellapiana è Professoressa Ordinaria di Storia dell'Architettura e del Design al Politecnico di Torino. Tra le pubblicazioni, la collaborazione al volume Made in Italy. Rethinking a Century of Italian Design, a cura di K. Fallan e G. Lees Maffey, London, (Bloomsbury, 2013), le monografie Il design della ceramica in Italia 1850-2000 (Milano, Electa, 2010), Il design degli architetti italiani 1920-2000 (Milano, Electa, 2014, con F. Bulegato), Una storia dell’architettura contemporanea (Torino, Utet, 2015-2021, con G. Montanari), Il Design e l'invenzione del Made in Italy (Torino, Einaudi, 2022)
Commenti
Posta un commento