LUCA MONICA

LUCA MONICA


Verso una architettura nomade. Dalla ghisa al ferro, fusioni e progetti negli scenari urbani moderni

L’industria delle fonderie artistiche dall’Unità d’Italia alla Prima Guerra, origine del disegno industriale, è anche strettamente concatenata con l’evoluzione più complessa che lega il ruolo delle fonderie d’arte all’industria meccanica delle costruzioni e dei trasporti. L’invenzione del ferro nella nuova architettura nomade degli ingegneri, ha le sue origini proprio nelle forme in fusione in ghisa di inizio Ottocento, ben prima di una sua evoluzione e trasformazione verso la carpenteria moderna. Su questo nodo tematico si è innestato il problema della nuova estetica e del ruolo dell’ornato, un aspetto già ben presente nelle prime arti industriali. Tuttavia questa estetica primigenia, della forma “in fusione”, originaria e in qualche modo ancestrale rispetto alla concezione architettonica moderna, permane come retaggio in forme diverse e più complesse. Ancora resisterà nel Secondo Dopoguerra e in parte fino ad oggi, negli acciai delle architetture “high-tech” o nei cementi “gettati” da Le Corbusier in poi.

Luca Monica (Parma, 1959) Dottore di Ricerca, Professore ordinario di composizione architettonica e urbana presso il Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle costruzioni e Ambiente costruito, Politecnico di Milano. Insegna anche nel Collegio docenti del Dottorato di Ricerca in Composizione Architettonica, Università IUAV di Venezia.

Tra l’attività di ricerca e pubblicazioni: Redattore di  «Zodiac» (dal 1989 al 2001); La critica operativa e l’architettura (2003); Gallaratese Corviale Zen (2008); L’architettura civile di Camillo Boito (2018); Campus delle Arti di Brera. Ampliamento dell’Accademia allo Scalo Farini (responsabile scientifico della ricerca e del progetto 2019-in corso); co-curatore della mostra Boito architetto archivio digitale (2021-2022), con S.Scarrocchia, S.Cusatelli, A.Pesando.

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