Sandro Scarrocchia
Appunti su Alfred Gotthold Meyer
Alla fine del ciclo cui è dedicato il convegno “La nuova età del bronzo. Fonderie artistiche
nell’Italia post-unitaria (1861-1915)” sta il libro postumo di Alfred Gotthold Meyer Eisenbauten
(1907), che segna uno spartiacque. Della storiografia. Di qua sta l’opera d’arte della produzione
artigiana, della/e Maestria/e, con le sue crisi e trasformazioni; di là il Nues Bauen e la figuratività
post-naturalista. La storiografia del movimento moderno inizia, di fatto, dal suo contributo e
anticipa quello di Le Corbusier, Giedion, Pevsner. Ma il riconoscimento del suo ruolo pionieristico
si deve a Walter Benjamin, a partire dagli spunti del quale è possibile ricostruire l’importanza di
Gotthold Meyer per la decifrazione dei radicali mutamenti che si registrano nel Novecento
nell’ambito della industria artistica, nella progettazione e nella lavorazione del ferro e dei suoi
derivati, nella trasformazione della città e del territorio, degli spazi interni ed esterni, della
esperienza e ricezione.
Sandro Scarrocchia (1952) è stato professore di Metodologia della progettazione e Teoria e storia
del restauro all’Accademia di Brera. Ha studiato Architettura all’Università di Firenze e Storia
dell’arte, Archeologia e Urbanistica all’Università di Vienna e Bologna, dove ha concluso la
specializzazione con Studi su Alois Riegl, e Bonn, dove ha conseguito il dottorato con Die
Untermauerung der Achse: Piacentini und Speer 1937-1942. Ha insegnato nelle università di
Udine, Ferrara, Bologna e Bergamo; nelle Accademie di Bologna, Ravenna e Albertina di Torino;
all’ISIA di Faenza, allo IED di Torino e al Politecnico di Milano. Ha diretto (con A. Sbaffi) il
restauro di Villa Collored Mels come sede del Museo civico di Recanati (1978-1998). Si occupa da
decenni del contributo della Scuola di Vienna di storia dell’arte alla cultura di tutela (ha curato la
prima traduzione de Il culto moderno dei monumenti di Alois Riegl, 1981; l’antologia dei suoi
scritti Teoria e prassi della conservazione dei monumenti, 1995; le raccolte di Max Dvořák,
Schriften zur Denkmalpflege, edizione del Bundesdenkmalamt austriaco 2012 e Genealogia del
contemporaneo, in corso di stampa).
Numerosi lavori sulla storia delle arti applicate, in particolare sul ruolo di Camillo Boito e della
rivista “Arte Italiana Decorativa e Industriale” (Camillo Boito moderno, 2018; “La difficile via
italiana al moderno. Istituzioni tecnico artistiche in Italia (1862-1921)” e “Boito, l’inizio
dell’industria artistica e la centralità di Brera”, in La Scuola di decorazione di Brera: dall'ornato
alla stagione contemporanea, 2021; “L’invenzione del design”, in “PreText” 16, 2021).
Ha contribuito alla organizzazione dei convegno “La nuova età del bronzo. Fonderie artistiche
nell’Italia post-unitaria (1861-1915)” (Accademia di San Luca 22-23 Febbraio 2023); della giornata
di studio “Le origini e il contesto della Scuola Beato Angelico” (Fondazione di culto Scuola Beato
Angelico, 14 Marzo 2023); del progetto di conoscenza e valorizzazione delle “cementine”
(Università di Udine, 31 Marzo 2023).
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